La pala sembra derivare dall’assemblaggio di parti di due dipinti diversi entro una cornice tardo-quattrocentesca.
Nella parte centrale del dipinto, che sta nell’abside della chiesa dell’eremo di Lecceto, è raffigurata la Madonna con il Bambino in trono.
È un bellissimo quadro di Neri di Bicci, pittore lastrigiano del 1400, che intervenne a restaurare un precedente dipinto attribuito a Taddeo Gaddi (siamo nel 1300) autore accertato del volto della Madonna per la fissità dello sguardo – che ti segue da qualsiasi angolatura lo guardi – e per la rotondità dei lineamenti.
I laterali, in origine su tavola poi trasportati su tela, con i Santi Caterina d’Alessandria e Gregorio Magno (a sinistra per chi guarda) e i Santi Domenico e Caterina da Siena (a destra per chi guarda), con l’Annunciazione (nella parte in alto, l’angelo Gabriele a sinistra e la Madonna a destra), sono attribuiti dal Fathy al Maestro di Marradi, una anonima personalità della cerchia ghirlandaiesca.
La realizzazione è stata positivamente accolta dalla famiglia Strozzi committente dell’opera.
L’opera è stata ammirata dai seminaristi che per un centinaio di anni hanno soggiornato d’estate a Lecceto e dai fedeli di Malmantile, specialmente in occasione della festa dell’8 settembre.
Vescovi, sacerdoti e ospiti, che da oltre 30 anni di attività della casa di spiritualità vivono ritiri, esercizi spirituali, esperienze di preghiera e incontri, tutti possono ammirare la bellezza dell’insieme.
NB: Notizie raccolte dal volume “Selve e Lecceto” di G. Romagnoli e dal fascicolo “L’Eremo di Lecceto” di G. Romagnoli.